Dal 24 febbraio scorso la Polonia ha accolto oltre 1.300.000 mila profughi dall’Ucraina. Quasi 500.000 sono arrivati in Slovacchia, Ungheria, Romania e Moldavia.

Molti rifugiati portano con sé solo le cose più necessarie. Succede che lasciano addirittura i propri bagagli per strada o sulla piattaforma alla stazione dei treni, solo per salire più velocemente sul mezzo di trasporto.

Ogni giorno ci sono treni e autobus gratuiti che portano i rifugiati in Polonia. I mezzi di trasporto sono sovraccarichi. Spesso manca l'aria e le persone svengono. Chi non ha un posto dove sedersi, sta in piedi. Al loro arrivo, hanno bisogno praticamente di tutto.

I volontari salesiani sono coinvolti nell'aiutare coloro che sono in attesa ai valichi di frontiera. Distribuiscono pasti caldi, panini, bevande, coperte, sacchi a pelo. Trasportano le persone attraverso il confine oppure li portano fino a destinazione.

Molti rifugiati si fermano passando nelle Opere Salesiane da 1 a 3 notti per recuperare le forze, per rinfrescarsi, riposare, mangiare. Alcuni richiedono supporto psicologico, cure mediche, consulenze legali. Altri, che non hanno ancora un posto dove andare, dei parenti o amici da raggiungere, rimangono più a lungo. I Salesiani cercano di aiutarli nella ricerca di case, o famiglie dove potrebbero essere ospitati per periodi più lunghi. Organizzano attività negli oratori e inseriscono i bambini e i ragazzi nelle loro scuole, dotando gli studenti del necessario per frequentare la scuola.

Organizzano trasporti che vanno in Ucraina per forniture mediche, sanitarie, generatori di energia, coperte, materassi, cibo a lunga conservazione.

Lo stesso accade in Slovacchia, Ungheria, Romania e Moldavia e i Salesiani locali si sono organizzati per l'aiuto e l'accoglienza.

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