DON PIERO GAVIOLI: NOTIZIE DALLA REPUBBLICA DEMOCRATICA DEL CONGO
21 Novembre 2025
- 3 Luglio 2025
- 3 Aprile 2025
Don Piero Gavioli, Salesiano missionario "da una vita" nella Repubblica Democratica del Congo, ci scrive ...
Cari amici della Fondazione Opera Don Bosco,
Da quasi due anni non sono più all’est del Congo, ma al sud, nella casa di formazione di Kansebula, vicino a Lubumbashi. Ma dopo aver passato 6 anni a Goma e 7 a Bukavu, non posso dimenticare i miei confratelli che continuano a lavorare nel Nord et Sud Kivu: sono regolarmente in contatto con loro e posso parlare in loro nome.
Mi permetto di riassumere alcuni dati sulla situazione di Goma e Bukavu, dati forniti dall’Unicef e dalle ONG che operano sul territorio.
La Repubblica Democratica del Congo orientale è afflitta da violenze da quasi tre decenni a causa della presenza di numerosi gruppi armati locali e stranieri. La ripresa della guerra da parte del gruppo ribelle M23, che ha occupato la città di Goma nel gennaio 2025 e quella di Bukavu in febbraio, ha causato lo sfollamento di oltre 700.000 persone, che si aggiungono ai 6 milioni che avevano già abbandonato le proprie case.
Dall'inizio dell'anno, questo violento conflitto ha costretto alla chiusura di oltre 2.500 scuole e spazi per l'apprendimento nel Nord e nel Sud Kivu, compresi i campi per sfollati. Con le scuole chiuse, danneggiate, distrutte o trasformate in rifugi. 795.000 bambini non frequentano più la scuola. Le conseguenze a lungo termine per il loro futuro e per quello del Paese sono disastrose... La chiusura delle scuole non solo priva i bambini dell'istruzione, ma li espone anche a maggiori rischi di reclutamento da parte di gruppi armati, di sfruttamento in lavori pesanti per minori e di altre forme di violenza, tra cui la violenza sessuale, per non parlare del pericolo rappresentato dagli ordigni inesplosi, che rimangono nei campi e nei villaggi.
Questa sintesi, anche se troppo semplificata, vi dice l’utilità estrema del vostro aiuto. Non possiamo mandare a scuola tutti i bambini che ne son stati esclusi da questa guerra, ma facciamo del nostro meglio per aiutare il più gran numero possibile a frequentare la scuola.
Con il vostro aiuto abbiamo potuto continuare a pagare le tasse scolastiche dei bambini orfani o poveri che avevamo cominciato a prendere a carico; comprare il materiale per la scuola (zaini, quaderni, biro, matite, divise…) di bambini che avevano perso tutto nell’incendio della loro casa (gli incendi sono frequenti nei quartieri periferici di Bukavu dove le baracche fatte di assi e di lamiere sono vicinissime le une alle altre: se ne brucia una ne possono bruciare 200); dare un aiuto alle mamme del gruppo AVEC (Association Villageoise d’Epargne et Crédit) per iniziare o incrementare una piccola attività commerciale generatrice di reddito perché possano mandare i loro bambini a scuola; aiutare a pagare le cure mediche dei ragazzi di strada che frequentano il nostro Centro Don Bosco, ecc.
A nome di tutte queste persone ringrazio tutti coloro che ci hanno aiutato a svolgere queste attività di sostegno. Vista la situazione molto precaria della maggior parte delle famiglie di Bukavu, chiedo ancora il vostro aiuto per questi piccoli di cui il Signore ha detto: tutto quello che fate per loro, lo fate per me.
Vi assicuro la mia preghiera e quella dei bambini e delle persone aiutate.
Don Piero Gavioli