REPUBBLICA DEMOCRATICA DEL CONGO – MILIONI DI VITE MINACCIATE DALLA FAME E DAGLI SFOLLAMENTI. LA CRISI PEGGIORA, LA SOLIDARIETÀ È URGENTE
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La provincia del Nord Kivu, nella parte orientale della Repubblica Democratica del Congo, è sull’orlo del collasso umanitario. Con oltre 21,2 milioni di persone bisognose di assistenza nel Paese e 7 milioni di sfollati interni, la popolazione paga il prezzo altissimo di un conflitto che devasta vite, comunità e futuro. I combattimenti, guidati in particolare dal gruppo armato M23, hanno provocato esodi di massa, lasciando dietro di sé distruzione e disperazione.
Nei villaggi adiacenti a Goma e al Centro “Don Bosco Ngangi”, la sofferenza si legge sui volti di chi è sopravvissuto. Famiglie intere, tornate alle proprie terre distrutte dopo mesi nei campi profughi, affrontano la fame quotidiana. Raccolgono verdure selvatiche, mangiano una volta al giorno, dormono a terra.
Una madre racconta: “Quando ho lasciato il campo profughi di Goma, ho venduto tutto per pagare il trasporto. Sono arrivata qui senza nulla”. E il quadro è ancora più drammatico per i bambini: scuole distrutte, futuro sospeso. Alcuni vagano nei villaggi, altri pensano di unirsi ai gruppi armati o di dedicarsi al commercio di strada. “Non vedo il mio futuro nella scuola. Vorrei imparare un mestiere e aiutare la mia famiglia”, dice un giovane sfollato.
Secondo i dati raccolti dal “Volontariato Internazionale per lo Sviluppo” (VIS), il 70% delle famiglie consuma meno di due pasti al giorno e per molte le scorte non superano i cinque giorni. L’impennata dei prezzi (fino al 35% a Goma e Bukavu) ha escluso due famiglie su tre dai mercati locali.
Anche l’alloggio rappresenta una crisi nella crisi: oltre la metà delle famiglie vive in condizioni precarie e sovraffollate. L’84% non possiede materassi o coperte; il 75% non ha accesso a prodotti base per la propria igiene personale.
Di fronte a questa emergenza umanitaria, l’appello è chiaro: è tempo di agire.
Occorre rafforzare gli aiuti alimentari, sostenere i mezzi di sussistenza locali – come agricoltura e commercio – e proteggere le donne e i bambini, le prime vittime di questa tragedia.
I Salesiani, con il sostegno della “Fondazione Opera Don Bosco Onlus” di Milano, sono presenti sul territorio, accanto alle comunità colpite, per alleviare la sofferenza, ricostruire la speranza e preservare la dignità umana.
Il Nord e il Sud Kivu chiedono solidarietà: ascoltiamoli!