Sostegno ai profughi ambientali a Nusubaruku: "Cresciamo bene insieme: corpo, mente, cuore, anima"
Nell'area geografica della Micronesia, che comprende tra le altre anche le Isole Salomone, le regioni costiere sono colpite in modo sproporzionato dagli impatti dei cambiamenti climatici. La popolazione locale deve affrontare l'effetto devastante del cambiamento climatico, il quale non colpisce solo le regioni costiere, anzi, sta influenzando negativamente il complesso sistema marino che mantiene tutte le creature in equilibrio. Allo stesso modo, deteriora l'ecosistema che preserva l'armonia nelle foreste. Di conseguenza, l'habitat degli organismi viventi sia sulla costa che sulla terraferma è minacciato indiscriminatamente di essere distrutto.
Quando parliamo di cambiamento climatico, ci riferiamo al mutamento delle condizioni meteorologiche che stiamo vivendo oggi, cambiate senza preavviso. Ciò che le persone hanno vissuto come condizioni meteorologiche normali, alle quali erano abituate, sono totalmente diverse nel contesto attuale. Comprendendo e seguendo le condizioni meteorologiche che si susseguivano in modo stabile in passato, le persone avevano un buon controllo del proprio lavoro e delle proprie attività per sostenere la propria economia di sussistenza.
Ci sono conseguenze socio-economiche a seguito di una sequenza di continui spostamenti della popolazione verso la costa. Una delle prime preoccupazioni per le zone costiere è che il sovraffollamento crea un potenziale per la rapida diffusione di malattie.
Gli abitanti di Nusabaruku, nella periferia di Gizo, nelle Isole Salomone sono in gran parte immigrati per mezzo di un’azione di trasferimento favorita dal governo inglese, che li ha portati dalle isole Kiribati, arcipelago nel cuore della Micronesia al centro del Pacifico soggetto allo sprofondamento della terra per l’innalzamento dei mari.
Nel vicino Fishing Village, gli abitanti provengono dalla provincia di Malaita, immigrati interni durante il conflitto con la provincia di Guadalcanal
Nell'aprile 2007 un terremoto ed un devastante Tsunami hanno distrutto e trascinato in mare le capanne con 52 persone disperse e morte.
Tutte le famiglie versano in condizioni di povertà economica, ma soprattutto culturale che ostacola una educazione adeguata dei figli. Le capanne sono spesso semplici ripari di legno, lamiere e materiali di recupero, alcune costruite con palme intrecciate in modo tradizionale ma prive di tutto. Manca totalmente la luce elettrica. L’accesso all’acqua potabile è di importanza vitale e le cattive condizioni igieniche compromettono la salute di tutti.
I bambini della zona sono confluiti in gran numero al Centro Nusa-Bosco gestito dalla Diocesi di Gizo. Sono 277, iscritti da circa un centinaio di famiglie. L’istruzione ha bisogno di tempi adeguati, vista la povertà di stimoli e le condizioni che in famiglia non favoriscono lo studio o lo svolgimento dei compiti. Spesso, i bambini sono abbandonati a se stessi o si occupano della cura dei più piccoli o svolgono lavori domestici pesanti, mentre i genitori lavorano o si ritrovano fra loro, spesso dediti all’alcool, al fumo, al gioco, al consumo massiccio di betelnut o altre sostanze psicotrope, incapaci di uscire dallo status di svantaggio sociale che li colpisce e li emargina.
La Fondazione Opera Don Bosco onlus ha raccolto l'appello del Vescovo di Gizo, il Salesiano Monsignor Luciano Capelli, ed ha avviato un progetto per favorire la scolarizzazione di base dei ragazzi di Nusabaruku e si Fishing Village, agglomerati di immigrati alla periferia di Gizo, con lo scopo di garantire la permanenza a scuola in un ambiente sano e fornire almeno un pasto bilanciato al giorno, presso il Centro Nusa-Bosco gestito dalla Diocesi di Gizo.
Il progetto si propone di incrementare un’opera educativa che possa prevenire degrado e emarginazione sociale. La scuola primaria è appena stata registrata e riconosciuta dal governo, e le classi sono in via di completamento. Quest’anno la Diocesi di Gizo ha contribuito a realizzare un grande tratto della strada di accesso del villaggio in riva al mare e di pulizia della boscaglia. Si è installata una tubazione che porta acqua fresca e pulita direttamente dalla sorgente in collina.
Gli obiettivi del progetto sono:
- salute di base: insegnamento delle norme igieniche elementari, accesso ai servizi igienici e lavaggio delle mani, pasti freschi in un ambiente pulito.
- alimentazione corretta: acqua piovana da bere, un pasto bilanciato al giorno
- formazione: educazione al rispetto della vita comune e accesso all’istruzione primaria.
CON € 100 (= 800 DOLLARI SALOMONESI) È POSSIBILE GARANTIRE A 100 BAMBINI, CHE FREQUENTANO IL CENTRO NUSA-BOSCO DI NUSABARUKU, UN PASTO BILANCIATO E UNO SNACK PER LA MERENDA PER UN GIORNO!