Progetto Agricolo per i poveri di Marsabit
A più di 500 km a nord di Nairobi si trova la cittadina di Marsabit, capoluogo del Marsabit National Park Reserve, uno dei più importanti parhi del Kenya.
Il Kenya è la principale economia dell’East Africa e uno dei più importanti mercati dell’Africa Sub-Sahariana. Da quasi 10 anni l’economia del Paese registra costanti tassi di crescita che oscillano tra il 4 e il 6%.
Le previsioni sull’andamento dell’economia del Kenya sono positive. Per i prossimi tre anni é prospettata una crescita prossima al 6% sostenuta prevalentemente dai settori dei servizi, delle telecomunicazioni, dagli investimenti in ambito infrastrutturale, dalle riforme in ambito commerciale e istituzionale e da una maggiore integrazione regionale. Questo scenario di crescita è inoltre supportato dal consolidamento e dall’ulteriore incremento della classe media e della sua capacità di consumo.
Nonostante le criticità rappresentate dalla vicina Somalia, il Kenya è un convinto sostenitore del processo di integrazione regionale. La creazione di una vasta area di scambio viene vista come naturale sbocco per la propria industria manifatturiera e come strumento per valorizzare appieno le potenzialità del porto di Mombasa. Sempre tale ottica si inquadra il ruolo cruciale del Kenya quale "hub" per una rete infrastrutturale finalizzata al transito di merci ed idrocarburi.
La spina dorsale dell’economia keniana resta il settore agricolo. Un settore che alterna livelli produttivi elevati all’interno di alcune grandi aziende ma che, per la maggior parte, appare ancora improntata alla sussistenza familiare o della comunità e si registrano scarsi livelli di tecnologia, bassa produttività e totale dipendenza dalle piogge. Il settore manifatturiero, anche se registra ampi spazi di crescita, rappresentando solo l’11% del PIL, è comunque quello più avanzato nella regione e in futuro potrebbe registrare incrementi considerevoli. L’industrializzazione riveste infatti un’importanza strategica nell’agenda di sviluppo sociale ed economico del Paese e potrebbe contribuire al trasferimento di know-how e alla creazione di posti di lavoro. Il settore dei servizi, soprattutto l’ITC, negli ultimi anni, è quello che ha riportato tassi di incremento maggiori, rendendo il Kenya uno dei paesi africani più avanzati in termini di connettività, prossimo ai livelli europei. Il settore turistico negli anni recenti, a causa del peggioramento del quadro di sicurezza e della crisi globale, ha subito un evidente peggioramento; si è comunque registrata un’incoraggiante ripresa nel 2017, trend che si dovrebbe confermare anche nel 2018.
Il Kenya è pero’ chiamato ad affrontare e risolvere le carenze strutturali che limitano il potenziale di sviluppo: infrastrutture insufficienti, deficit energetico, snellimento burocratico per facilitare il commercio regionale e alti tassi di corruzione, la povertà della popolazione delle aree più rurali.
In questo contesto, la Fondazione ha inviato un sostegno al progetto agricolo per la Catholic Technical School di Marsabit.
Il progetto mira da un lato a ottenere prodotti agricoli, dall'altro ad incentivare gli agricoltori locali verso un comportamento responsabile e previdenziale per il futuro: ottimizzando le coltivazioni è possibile produrre cibo non solo per il sostentamento della propria famiglia, ma anche per una possibile vendita al mercato, che porterebbe a guadagnare un piccolo reddito utile al bilancio familiare. Scopo principale è coinvolgere gli studenti con 6 ore settimanali di lavoro agricolo, ma anche le madri degli studenti.
LA FONDAZIONE HA INVIATO: nel 2019 € 25.140,00 e nel 2020 € 5.000,00 per lo sviluppo di un progetto agricolo integrato scuola-famiglia.
GRAZIE PER IL VOSTRO CONTRIBUTO!!!