Emergenza umanitaria nel nord dell'Etiopia: sosteniamo il diritto allo studio e promuoviamo la formazione professionale
La situazione nel Nord dell’Etiopia diventa sempre più difficile. Oltre al Coronavirus che ha colpito soprattutto le città più popolose, è scoppiato un conflitto tra ribelli e Governo Nazionale che ha provocato morti, feriti e molti profughi interni o in fuga verso il Sudan. I Salesiani nel Tigray si stanno prodigando per portare soccorso ai profughi con cibo, medicinali, materiali per il primo soccorso e dispositivi di protezione per contenere la diffusione del virus.
Le presenze salesiane di Makallé, Adwa, Adigrat e Shire garantiscono da anni, in questa zona del Paese, il diritto alla scolarizzazione e alla formazione professionale, per offrire ai bambini e ai giovani etiopi il diritto a un futuro migliore.
La precarietà della situazione, determinata dalla mancanza di sicurezza per il protrarsi degli scontri nella zona, ha causato anche la sospensione dell’attività scolastica e formativa, già bloccata in precedenza dal lockdown per prevenire la diffusione del virus.
In questo momento sono necessari aiuti umanitari urgenti per garantire alla povera gente un livello minimo di sopravvivenza e ai bambini e ai giovani il diritto allo studio e alla formazione professionale.
Le necessità urgenti sono due.
C’è bisogno di aiuti alimentari di base (farina, olio, zucchero...). Tutti hanno bisogno di pane. 25 Kg di farina costano 15 euro, 50 Kg di farina costano 30 euro circa: per una famiglia 50 Kg bastano per un mese (il pane se lo preparano in casa). 1 litro di olio costa 2 euro, 5 litri di olio costano 10 euro: 5 litri bastano per un mese. Con 3.000 euro si carica un furgone di farina.
Ci sono orfani, bambini il cui padre è stato ucciso e sono rimasti soli con la madre. Di casi come questi ce ne sono tanti, specie fuori dalla città. Con meno di un euro al giorno si può sostenere a distanza un bambino: fosse anche solo per un anno sarebbe già un grande aiuto.
Ogni aiuto sarà importante per il futuro di tanti ragazzi etiopi: grazie!