Siria: l'aiuto ai giovani rimasti in patria

Durante il nostro viaggio in Siria abbiamo visto di cosa è capace la cattiveria umana: nei quartieri più poveri di Damasco, in buona parte della città di Homs, nei villaggi inermi di pastori nel deserto vicino al lago salato di Al Jaboul e, soprattutto, per le vie di Aleppo.Ma dall'altra parte, abbiamo anche potuto vedere come la scelta libera e consapevole dei Salesiani di rimanere a Damasco e ad Aleppo durante tutta la guerra, accanto ai giovani e alle famiglie della propria zona, pur avendo la possibilità di essere destinati altrove, sia stata di conforto per tante persone.

Abbiamo sentito dalla viva voce dei ragazzi dell’oratorio di Aleppo il valore che questa scelta ha significato per loro. Un giovane ci diceva: "Don Pier (il salesiano direttore di Aleppo) è come un padre per me. Quando è scoppiata la guerra, la mia famiglia è fuggita all’estero per salvarsi la vita, ma io non ho potuto, per non essere considerato renitente alla leva e disertore. Ma lui e gli altri Salesiani sono stati qui e non mi hanno abbandonato!"

Per questo ci sembra doveroso sostenere il lavoro che i Salesiani stanno portando avanti in favore dei giovani e delle famiglie più colpite. Anche se non fa più notizia, non dimenticate la Siria!

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