"I nostri destinatari, la scuola e la parrocchia, vivono un momento di dolore e di bisogno. Invito tutti ad avere un atteggiamento di solidarietà in quest'Anno della Misericordia", ha detto don Jorge Molina, Ispettore dell'Ecuador, dopo aver constatato la situazione in cui vivono molte persone a causa del terremoto.

Almeno 400 persone sono morte a seguito del sisma di 7,8° Richter registrato sabato scorso nel nord-ovest dell’Ecuador, secondo i dati aggiornati dalla Fiscalía Generale della Repubblica.

Don Luis Mosquera, SDB, Direttore dell’opera di Manta, insieme ad altri Salesiani, è impegnato a dare sepoltura cristiana alle vittime e ad offrire una parola di conforto a chi ha subito lutti. La speranza si fa presente nel vedere i soccorritori riuscire a salvare le persone intrappolate tra le macerie.

“Sono 1800 gli allievi del Collegio Salesiano ‘San Josè’ rimasti senza casa, molti dei quali vivono nella zona vicino alla scuola, in cui i danni sono irreparabili e le storie di grande dolore, per la perdita dei propri cari” riporta il signor Marcelo Mejia, Delegato di Comunicazione Sociale dell’Ispettoria dell’Ecuador.

La chiesa salesiana “Madonna del Rosario” è chiusa per danni strutturali, ma è comune vedere i fedeli pregare davanti alla porta. Don Rubinsky Sanchez, parroco di oltre 8.000 fedeli, li accoglie e li assiste assieme agli operatori della parrocchia.

Don Molina ha composto un’équipe di supporto per affrontare questa difficile crisi. I danni alla scuola, alla comunità, alla parrocchia e alla casa per ritiri sono molto gravi. Ispettorie di diversi paesi hanno inviato le loro note di solidarietà e stanno coordinando con l’Economo ispettoriale le forme di collaborazione in questi tempi difficili.

Intanto, con il motto “Non possiamo risolvere tutto, ma possiamo aiutare in qualcosa, soprattutto nella zona di influenza salesiana” tutte le opere salesiane nel paese si sono messe al lavoro per raccogliere aiuti di emergenza e coordinare il volontariato verso la zona più colpita dal forte terremoto.

“Stiamo aiutando oltre 7.000 famiglie. Abbiamo bisogno di fondi per comprare cibo e medicine; la disperazione della popolazione è molto grande e il dolore per la perdita dei propri cari continuo. In futuro dovremo riparare i danni, ma ora, in primo luogo, c’è l’attenzione alle persone” spiegano i Salesiani.

AIUTIAMO LE POPOLAZIONI COLPITE DAL SISMA CON I SALESIANI DELL’ECUADOR!

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